La notte del 16 luglio 1942 gli ebrei parigini vengono arrestati e ammassati al Velodromo d’Hiver, prima di essere deportati nei campi di concentramento. Sara ha solo dieci anni ma, al sentore dell’arrivo della gendarmeria, rinchiude il fratello minore nell’armadio della camera da letto, promettendogli che un giorno tornerà a riabbracciarlo. Sessant’anni dopo, la giornalista di origini americane Julia, trapiantata in Francia da più di vent’anni, riceve l’incarico di realizzare un reportage sul vergognoso rastrellamento, che la conduce a un’inquietante scoperta: la casa in cui andrà ad abitare con il marito è la stessa in cui viveva proprio la famiglia di Sara. Convinta che la bimba sia sopravvissuta allo sterminio nazista, si mette sulle sue tracce, arrivando a cambiare prospettiva sulla nazione che l’ha adottata e su tutta la sua intera esistenza.